Beneli 800 Trail.

La Benelli Leoncino, uno dei modelli maggiormente apprezzati del marchio Pesarese proposta nella versione Stradale e Trial cresce di cilindrata arriva a 800 cc  e affianca le già conosciute versioni da 500cc 

Non semplicemente un aggiornamento ma una motocicletta completamente nuova che ha come obbiettivo quello di conquistare una fascia di mercato in un segmento decisamente affollato.

Una motorizzazione questa da 800cc (in realtà 754cc) maggiormente prestante rispetto alla 500, pensata per quei motociclisti alla ricerca di un mezzo con una discreta cavalleria, non eccessivamente impegnativo, adatta nell’uso quotidiano e che nella versione Trail oggetto della nostra prova permette anche di non lasciarsi limitare o intimorire quando l’asfalto finisce e che promette di far divertire anche su strade bianche.  

A distinguerla dalla sorella stradale ci sono le ruote a raggi con cerchi tubeless da 19 pollici all’anteriore e 17 al posteriore forcella e ammortizzatore posteriore con maggior escursione, scarico alto con terminale doppio e tabella porta numero laterale in pieno stile scrambler.

Rispetto alla stradale aumenta anche l’altezza della seduta, la luce a terra e la lunghezza dell’interasse avere per una maggiore stabilità in offroad, resta invariato invece il pacchetto tecnico a partire dal motore, bicilindrico in linea da 754cc capace di erogare 76,2 cv di potenza a 8500 giri e con una coppia massima di 67Nm a 6500.

Lo stesso motore che avevamo già conosciuto sulla 752s, (qui la prova) e che equipaggerà la trk800 in questa occasione ci è sembrato decisamente migliorato e l’abbiamo maggiormente apprezzato.

 Modifiche al sistema di aspirazione e scarico e una corona da 46 denti al posto di quella da 43 rendono la Leoncino più briosa ai bassi regimi e con una migliore risposta all’acceleratore.

La linea non lascia nulla all’immaginazione, telaio in tubi di acciaio, forcella da ben 50 mm di diametro, zero protezione aerodinamica, manubrio largo per questa Leoncino che trasmette carattere da ogni bullone e con una sensazione di qualità percepita in termini di  materiali e finiture ulteriormente migliorata rispetto al passato.

Gruppi ottici full-Led ed un display a colori di facile lettura con possibilità di passare nei vari menu tramite i comandi sul manubrio ma mancante di alcune informazioni come media consumo e velocità e senza la possibilità di essere connesso allo smartphone.

Una volta in sella si capisce tutta la sostanza di questa Benelli: stabile e piacevole da guidare sul misto medio-veloce, l’impostazione tipica delle scrambler non ha limitato il comportamento dinamico di questa moto dalle gomme tassellate!

Una vera e propria sorpresa i Pirelli Scorpion Trail STR di primo equipaggiamento (120/70 – 19” e 170/60 - 17”) stupiscono su strada tanto da sembrare quasi pneumatici per uso sportivo a dispetto di quanto potrebbe far pensare il design del battistrada ed anche una volta che si abbandona l’asfalto offrono un rendimento elevato.

Su strada il peso 234 kg in ordine di marcia non si fa sentire, mentre è un poco avvertibile nelle manovre da fermo ma passa sicuramente in secondo piano anche grazie al discreto angolo di sterzo.

La sella pur non essendo molto imbottita è comoda e accogliente mentre lo spazio per il passeggero è un poco limitato.

 

Il bicilindrico Benelli su strada fin da subito trasmette confidenza, spinge bene senza buchi, presenta solo un leggero effetto on off nelle marce basse, preciso il cambio a 6 rapporti con una seconda forse un po’ corta ma con una terza tuttofare che ti permette di “passeggiare” tranquillamente, mentre la frizione tende ad avere uno stacco un poco brusco e bisogna farci l’abitudine.

Elettronica ridotta all’ essenziale, forse pure troppo!

Anche in un’ottica di contenimento dei costi non ci sono riding mode e controllo di trazione, quest’ultimo utile a nostro avviso in condizioni di aderenza precaria.

L’impianto frenante affidato all’anteriore da una coppia di dischi all’anteriore da 320mm con pinze ad attacco radiale a 4 pistoncini e al posteriore ad un disco posteriore da 260 mm con pinza a doppio pistoncino, quando si alza il ritmo l’anteriore va pinzato per bene per ottenere una buona risposta mentre il posteriore è modulabile. L’ABS su strada si è dimostrato a punto intervenendo solo in caso di necessità.

In un utilizzo su strada la Leoncino risulta però avere una taratura standard delle sospensioni, decisamente rigida soprattutto al posteriore che ha una risposta decisamente secca e che trasmette alla schiena.

Se si vuole abbandonare l’asfalto a favore di strade bianchi o percorsi in off road leggero la Trail non si lascia intimorire, anche se avremmo preferito un manubrio leggermente più alto si guida bene in piedi, le ginocchia stringono il serbatoio e nonostante il peso non risulta mai impegnativa e in ogni situazione la coppia ci viene in aiuto per toglierci d’impaccio. Nei nostri chilometri percorsi in alta quota non ha mai dimostrato incertezze ci ha sempre trasmesso sicurezza anche nella gestione dei passaggi più tecnici.

Unico fattore limitante in condizioni di guida fuori strada è la non possibilità di escludere ABS

Una moto tutto sommato semplice da condurre che non richiede troppa esperienza, una vera e propria tuttofare, con una potenza adeguata alla tipologia di moto, indicata per chi vuole fare il passaggio di categoria e cerca una moto più briosa rispetto magari a una 500

Per quanto riguarda il lato consumi la casa dichiara un dato di poco meno 20 km/lt che dovrebbero garantire alla Trail con il suo serbatoio da 15 liti 300 km di autonomia, nella nostra prova su strada ad andatura allegra abbiamo registrato un dato di 16,5 km/lt.

Per questa prova abbiamo usato:

CASCO CABERG

GIACCA E PANTALONI CLOVER

STIVALI TCX

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