Diciamolo chiaramente il Centro Ricerce Castiglioni ha regalato a noi appassionati moto che si avvicinano più a pure opere d’arte che mezzi di trasporto come banalmente potrebbe essere intesa una motocicletta.
Nell’elenco di queste moto un posto di rilievo spetta sicuramente alla la Dragster MV: prendi una brutale ed estremizzala, adotta soluzioni di design esagerate e avrai, come nella miglior tradizione MV, un’opera d’arte in movimento.
La guardi e sembra di essere di fronte a un esercizio di stile, un prototipo, sembra quasi impossibile pensare di trovarsi di fronte ad un moto di serie.
E’ banale definirla una moto che richiama sguardi: questa MV va oltre! non solo quando è parcheggiata, quando si è fermi al semaforo, la Dragster fa voltare anche mentre passi per strada!
Non sappiamo se grazie a quel codino, unico nel suo genere, allo svaso sotto la sella o alle ruote a raggi di cui dispone questa versione RR SCS, ma tutti gli occhi e spesso i telefonini per immortalarla in foto, sono su di lei.
Già al solo sguardo capisci essere di fronte a qualcosa di esclusivo.
E’ quasi impossibile trovarle una connotazione, compatta come le naked di media cilindrata ma con potenza e prestazioni vicine alle maxi, dati che parlano di 140 cavalli per 168 chili e una coppia massima di 87nM a 10.250 giri al minuto.
Noi finalmente siamo riusciti ad averla in prova, non ci siamo fatti intimorire dalle basse temperature e dalla nebbia che faceva da pardrona nella prima settima e abbiamo cercato di capire quale tipo di emozioni, oltre quelle estetiche è in grado di fa vivere questa moto.
Lo spazio riservato al pilota risulta accogliente, ben diverso il discorso relativo al passeggero dove lo spazio è davvero ridotto e l’utilizzo in coppia non è una delle opzioni per cui la moto è pensata.
Molto bello e di classe il tocco dei designer MV nella progettazione delle pedane passeggero a scomparsa che fanno risaltare la parte terminale della Dragster.
La posizione in sella è da sportiva con le pedane arretrate e le ginocchia raccolte. Si è caricati in avanti ma non in maniera eccessiva e a seconda delle proprie preferenze è possibile regolare il manubrio su tre differenti posizioni di apertura.
La sella risulta piuttosto dura e dopo alcune ore in moto il fondoschiena potrebbe chiedere il conto.
Spostare la moto da fermo è semplice complice la sella posta a 820 mm di altezza che permette di toccare agevolmente a terra e il ridotto peso, mentre le manovre, causa un ridotto angolo di sterzo richiedono più di un intervento. Districarsi in mezzo al traffico non è semplice, anche a causa degli specchietti che risultano decisamente ingombranti.
Una volta girata la chiave si viene catapultati nel mondo MV: nell’elettronica MV.
Basti citare la piattaforma inerziale IMU, il controllo di trazione e il Front Lift Control che controlla l’impennata, il sistema RLM – Real wheel Lift-up Mitigation – che in caso di frenata di emergenza controlla la moto evita che possa ribaltarsi in avanti.. Tanta elettrinica su questa moto,
Molta della quale consultabile sul bel cruscotto TFT da 5,5” rifatti in occasione dell’adeguamento della moto ai parametri euro 5. Risulta davvero ben fatto, sia in termini cromatici che di lettura, è un attimo entrare nei vari menu per cambiare i parametri. Grazie all’app MV ride inoltre è possibile inoltre connettere il display al proprio smartphone con la possibilità, oltre selezionare i parametri dal telefono, di connettere il navigatore e consultare messaggi o gestire chiamate
Si possono scorrere tutte le informazioni del mezzo, compresa, e non nascondiamo di esserci diverti a consultarla, i dati della piattaforma inerziale guardando l’angolo di piega della moto e l’entità delle accelerazioni e decelerazioni.
Tante informazioni utili segnaliamo la mancanza del livello di carburante.
Quattro sono le mappature motore: Race, Sport, Rain, Custom.
Le diverse mappature del motore in modalità Race e Sport offrono entrambe la stessa potenza e coppia su tutto il range di utilizzo, differiscono però per l’intervento del limitatore con taglio della potenza in maniera più aggressiva e un minor freno motore nella versione race.
Nella mappatura rain invece la potenza è ridotta a 100 cavalli con una riduzione del rapporto coppia potenza su tutto il range di utilizzo del motore.
Totalmente personalizzabile invece secondo i propri gusti personali la modalità custom.
Una volta selezionata la mappatura desiderata basta tirare la frizione e inserire la marcia e con questa Dragster RR equipaggiata con l’esclusiva frizione SCS (Smart Clutch System), potrete quasi dimenticarvi la frizione, si disinnesta automaticamente quando la moto si ferma e permette di ripartire senza doverla utilizzare.
Aggiungete poi che questa Mv è dotata del cambio elettronico bidirezionale ed ecco che la leva alla vostra sinistra rimane quasi inutilizzata.
Due belle comodità non da sottovalutare sia nelle partenze da fermo sia durante la guida, permettendo di concentrarsi su come impostare traiettorie e valutare scelte di percorrenza, non solo uno sfizio ma un plus da considerare in fase di acquisto.
Dopo aver giocato un po con il computerino di bordo e le diverse mappature la nostra attenzione si sposta la motore, il cuore di questa moto.
Gli interventi rispetto alle edizioni precedenti parlano di un addolcimento in termini di erogazione rendendolo meno scorbutico. L’omologazione all’euro 5 ha portato a una ottimizzazione delle prestazioni portando a una riduzione degli attriti interni e migliorandone l’affidabilità. Una 800 con prestazioni da maxi che però sfruttabile anche a basse andature. Noi lo abbiamo trovato fluido, una vera delizia, non ti aspettersti di poterla usare quasi in versione passeggio per ammirare il paesaggio intorno a se , anche a basso numero di giri e con le marce alte inserite risponde bene e non strappa mai e l’effetto on-off è pressoché inesistente. Ma non è certo la moto per andare a passeggio, basta girare un po’ la manopola del gas per capire la personalità di questa moto.
Questa Dragster ti prende e ti trasporta in un territorio dove le emozioni sono garantite: fino ai 6.500 giri il motore sembra che si stia schiarendo la voce, quasi per prepararsi ad un acuto degno del miglior tenore. Dai 6.500 fino ai 13.000 spinge e spinge ancora sprigionando un suono che è pura poesia per noi amanti di queste sonorità. Non è tanto la quantità, quelle deve essere limitata per legge, ma la qualità. Spinge bene ai medi ma è agli alti che da il meglio di sé grazie anche a una rapportatura lunga che permette di goderne al massimo.
La moto perfetta per chi ama la guida adrenalinica, grazie anche a un cambio che non ha mai incertezze, senza dubbio è uno dei tanti punti di forza di questa moto.
Bastano poi poche curve per apprezzare il comportamento dinamico della moto, corta, leggera nel misto veloce il divertimento è assicurato.
Gli inserimenti in curva della Dragster sono sempre precisi, quando vuoi alzare il ritmo la guida è maschia ed è questo uno dei lati divertimenti di questa moto. La situazione di controllo è piena e totale. Gli interventi sulla ciclistica, che hanno portato a rivedere la tarature delle sospensioni sia per il mono che per la forcella, così da favorire il comfort sono andati a sanare uno dei punti critici delle versioni precedenti.
Il telaio tubolare in traliccio e piastre e le forcella Marzocchi con steli rovesciati in alluminio da 43 mm e il monoammortizzatore Sachs pluriregolabile al posteriore integrano il pacchetto tecnico offerto.
Una moto che richiede una certa esperienza e che abbiamo apprezzato con il crescere dei giorni in cui l’abbiamo avuta in prova. Il feeling non è immediato, bisogna prenderci la mano per capirne tutti i punti di forza.
Fra le cose che ci hanno colpito positivamente senza dubbio l’impianto frenante Brembo, il doppio disco flottante da 320 mm con pinza ad attacco radiale con 4 pistoncini all’anteriore e disco da 220 mm con pinza a 2 pistoncini ” al posteriore che rasenta un livelli di totale eccellenza.
Pneumatici di primo equipaggiamento Pirelli diablo rosso IV all’Anteriore 120/70 e un bel 200/55 al posteriore
Come consumi abbiamo rilevato circa 15 km con un litro con una autonomia di circa 230 chilometri e sotto questo aspetto segnaliamo la mancanza del livello di carburante.
Il prezzo di listino per questa versione RR SCS parte da 21.000 euro, un prezzo non alla portata di tutti ma del resto MV da sempre è una marca esclusiva.
La casa ha anche in listino diversi optional, l’esemplare da noi provato era equipaggiato con il bel carter trasparente che permetteva di vedere la rotazione della frizione .
Al momento dell’uscita di questa prova MV sta per lanciare i model years 2022 con nuove livree cromatiche.
Cosa ci è piaciuto?
La linea. Vera e propria arte in movimento
Il motore. Dopo i 6.500 giri spettacolo!
Il mix ciclistica, elettronica, more
Cosa non ci è piaciuto?
La mancanza indicatore di carburante
Le spie intorno al cruscotto di difficile lettura
Per questa prova abbiamo usato
Casco Caberg Ghost
Giacca OJ Atmosfere Metropolitane
Guanti Alpinestar
Pantalone Tecnico A-PRo
Stivali StylMartin.
Si ringrazia MV AGUSTA
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